Il Corso di Laurea triennale in Ingegneria Biomedica, interclasse tra L8 (Ingegneria dell’Informazione) ed L9 (Ingegneria Industriale), sarà volto a costituire un percorso formativo che dia adeguata risposta alle esigenze in termini di conoscenze e competenze attualmente richieste per il profilo dell’ingegnere biomedico.
In particolare, il nuovo CdL di cui si propone l’attivazione mira a:
consentire la formazione di figure con un ampio ventaglio di conoscenze e competenze Dell’ambito dell’ingegneria biomedica;
dare completezza all’offerta formativa nell’ambito dell’ingegneria biomedica affiancando un percorso di laurea triennale a quello magistrale già esistente (LM21);
consentire, nel tempo, di riorganizzare l’offerta in Ingegneria Biomedica magistrale in una prospettiva di maggior specificità;
consentire una maggior integrazione con il mondo delle professioni sanitarie, attraverso un percorso che cominci ad includere competenze anche dal mondo medico.
Il Corso di Studio in "Ingegneria Biomedica" forma tecnici con una idonea preparazione scientifica di base ed una adeguata padronanza dei metodi e dei contenuti tecnico-scientifici generali dell'ingegneria. I laureati sono dotati di competenze proprie sia dell'ingegneria dell'informazione che dell’ingegneria industriale, che vengono integrate ed armonizzate fra di loro nell’ambito dei corsi specifici di bioingegneria, in cui si estrinseca la necessità di una visione integrata ed interdisciplinare.
In dettaglio, i laureati avranno, in primo luogo, competenze specifiche nell’ambito dell’Ingegneria Biomedica, sia dal punto di vista tecnologico (conoscenza dei principali apparati elettromedicali per acquisizione e trattamento di segnali ed immagini, di ausili e protesi), che dal punto di vista delle basi degli aspetti normativi che entrano in gioco nella realizzazione, manutenzione ed utilizzo di un dispositivo ad uso medico.
Inoltre, i laureati sono dotati di competenze proprie sia dell'ingegneria dell'informazione, con particolare riferimento alle aree dell'elettronica e delle telecomunicazioni, che dell’ingegneria industriale; in particolare, tali competenze sono rivolte verso il settore della progettazione e produzione di circuiti, apparati e sistemi elettronici, verso la realizzazione di sistemi software per elaborazione e trasmissione dati, o verso la progettazione nell’ambito dell’automazione, inclusi gli aspetti elettrici, meccanici e sistemistici coinvolti. I laureati avranno inoltre la capacità di recepire l'innovazione nelle aree di competenza.
Oltre a questa base trasversale, i laureati potranno avere, a seconda del piano di studi scelto, competenze più approfondite nell’ambito delle tecnologie dell’informazione o nell’ambito dell’ingegneria industriale, mantenendo in ogni caso una attenzione specifica agli aspetti regolatori specifici delle applicazioni medicali, differenziati in funzione dell’ambito applicativo scelto.
L’ambito dell’ingegneria dell’informazione consente approfondimenti delle conoscenze fornite a livello di base, unitamente a competenze specifiche di affidabilità ed ottimizzazione dei sistemi.
L'ambito dell’ingegneria industriale ha come obiettivo quello di assicurare ai laureati una adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali e di competenze più specifiche negli ambiti delle tecnologie dei materiali, della chimica applicata, della fluidodinamica, delle costruzioni biomeccaniche, del disegno e dei sistemi CAD.
All’interno di questi ambiti sono stati identificati i ruoli che si ritiene siano più adeguati per laureati in Ingegneria Biomedica:
I ruoli sopra individuati sono da intendersi come attività a livello di progettista junior, compatibilmente con una formazione triennale, più tecnica, in cui il laureato si integra all’interno di un gruppo, probabilmente multidisciplinare.
Alcuni dei ruoli precedentemente citati sono vincolati all'effettiva presenza nel piano di studio dello studente di esami opportunamente scelti tra quelli offerti dal corso di studio.
Il laureato di primo livello in Ingegneria Biomedica possiede una preparazione adeguata per proseguire verso livelli superiori di formazione (Master e Lauree magistrali). A seconda della tipologia di insegnamenti che caratterizzano il piano di studio, il laureato potrà caratterizzarsi anche per una spiccata valenza professionale, tale da consentirgli un rapido inserimento nel mondo del lavoro.
Per essere ammessi al Corso di Laurea occorre essere in possesso di un Diploma di Scuola Secondaria Superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero riconosciuto idoneo. È richiesta altresì una adeguata preparazione iniziale relativa agli aspetti sotto elencati.
Requisiti essenziali:
Requisiti utili e racomandabili:
Per favorire un soddisfacente percorso formativo da parte degli studenti, come previsto dagli art.6, comma 1, del DM 270/04, il Corso di Laurea prevede un test di accertamento degli obblighi formativi aggiuntivi (OFA), con modalità identiche per tutti i Corsi di Laurea della Scuola di Ingegneria, il quale, senza ostacolare l'iscrizione dello studente, permette di verificarne l'adeguatezza della preparazione personale iniziale e di individuare le eventuali lacune da recuperare. Il test ha finalità orientative e consente di formulare, senza privilegiare studenti provenienti da particolari tipologie di scuola, una valutazione degli aspiranti basata sull'indice attitudinale, ottenuto come media pesata fra il punteggio conseguito nel test e il voto dell'esame di maturità, in modo da tenere conto della precedente carriera scolastica dello studente.
Allo studente, che dopo la prova si trovi gravato di eventuali obblighi formativi (OFA), viene proposto un percorso di recupero consistente nello svolgimento di alcune attività supplementari, organizzate dalla Scuola e compatibili con l'orario dei corsi del primo anno; esse saranno seguite da alcuni momenti di verifica, per controllare se le carenze formative siano state recuperate. Le soglie per la valutazione delle conoscenze richieste e le procedure per il recupero di eventuali obblighi formativi sono specificate di anno in anno e pubblicate sul sito della Scuola.
In coerenza con gli obiettivi formativi specifici precedentemente definiti, il Corso di Laurea in “Ingegneria biomedica” prevede insegnamenti obbligatori per il primo e secondo anno ed insegnamenti parzialmente personalizzabili al terzo anno. Tale diversificazione consente allo studente un adeguato approfondimento dell’ambito di interesse, approfondendo maggiormente l’ambito dell’Area Informazione oppure quello dell’Area Industriale.
La Programmazione Didattica annuale definisce gli insegnamenti attivati e il calendario didattico stabilendo, in particolare, il numero dei periodi didattici nei quali l'anno accademico si articola e la collocazione degli insegnamenti attivati, tenendo conto che l’attività normale dello studente corrisponde all’acquisizione di mediamente 60 crediti all’anno. Lo studente può conseguire il titolo quando abbia comunque ottenuto 180 crediti adempiendo a quanto previsto dalla Struttura Didattica competente.
Il percorso formativo si articola in:
Obiettivo formativo del terzo anno consiste nel dotare lo studente delle adeguate capacità per identificare, formulare, risolvere e gestire problemi che, nel settore dell'Ingegneria Biomedica, richiedono un approccio interdisciplinare tra le discipline dell’Ingegneria. Inoltre, il piano di studi personalizzato consentirà di individuare e stimolare le competenze e gli interessi specifici di ciascuno studente, all’interno del progetto interdisciplinare qui descritto.
L’attività didattica si svolge con lezioni, esercitazioni di laboratorio e di campo, seminari specialistici. La frequenza per le lezioni in aula non è obbligato
La frequenza delle attività formative del CdS non è in generale obbligatoria.
Per favorire un’armonica progressione degli studi possono essere previste alcune precedenze di esame.
Le precedenze si intendono necessarie in quanto tutti o parte degli argomenti sviluppati nei corsi propedeutici costituiscono un bagaglio di conoscenze indispensabile per poter affrontare proficuamente lo studio del corso. Le eventuali precedenze sono specificate nel documento di Programmazione Didattica annuale del Corso di Studio.
Le modalità e gli strumenti didattici con cui i risultati di apprendimento attesi vengono conseguiti consistono in: lezioni ed esercitazioni in aula, esercitazioni pratiche da svolgersi in maniera autonoma, attività di laboratorio (informatico, sperimentale e sul campo), visite tecniche presso enti pubblici, studi professionali e società di ingegneria.
Le modalità con cui i risultati di apprendimento attesi sono verificati consistono in valutazioni formative (prove in itinere intermedie, ove previste), tese a rilevare l’andamento e l’ efficacia dei processi di apprendimento, svolte in misura concordata e pianificata. Altresì, gli esami di profitto sono finalizzati a valutare e quantificare con un voto il conseguimento degli obiettivi complessivi dei corsi, certificando il grado di preparazione individuale degli studenti, tenendo conto delle eventuali valutazioni formative svolte in itinere.
Ogni percorso del CdL prevede non più di 20 esami o valutazioni finali di profitto.
Ulteriori elementi di dettaglio per quanto riguarda la tipologia didattica, le modalità di verifica, le eventuali precedenze di esame da rispettare, unitamente ai criteri per l’ammissione agli anni successivi, verranno precisati, anno per anno, nella Guida dello Studente.
In particolare, per ciascun insegnamento il documento specificherà l’esatta denominazione nel rispetto del settore scientifico-disciplinare indicato.
Per essere ammesso alla prova finale lo studente deve avere acquisito tutti i crediti nelle restanti attività formative previste dal Regolamento Didattico del Corso di Studio.
La prova finale, valutata in 3 CFU, consiste nell'approfondimento di una tematica affrontata negli insegnamenti che caratterizzano il corso di studio (scelta da un relatore o proposta dal candidato) basato sulla consultazione delle fonti bibliografiche tecnico-scientifiche anche internazionali, e sulla redazione di un breve elaborato in lingua italiana o inglese sullo stato dell'arte e sulle prospettive dell'oggetto prescelto. Tali attività, svolte anche presso un laboratorio interno o esterno o presso aziende e/o enti, verranno descritte in un breve elaborato in lingua italiana o inglese che verrà presentato e discusso dal candidato nel corso di una sessione di laurea.
Per gli studenti che svolgono il tirocinio la prova finale consiste nella predisposizione di un elaborato dal quale si evincano i contenuti qualificanti dell'attività di tirocinio svolta. Gli elaborati verranno valutati dalla Commissione di Laurea.
Il voto di laurea verrà calcolato tramite il bilanciamento tra la media pesata degli esami sostenuti nella laurea ed un incremento assegnato dalla commissione di laurea che tiene conto della valutazione dell’elaborato finale e dei tempi di completamento del percorso formativo (quale incentivo alla carriera).
Master di I livello e Laurea Magistrale.
ULTIMO AGGIORNAMENTO
26.09.2024